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264 | conclusioni |
4. Gestire la realtà
Il problema sta nel fatto che la capacità di governare la realtà non si accompagna alla capacità di governarla “bene”.
Noi sappiamo ormai raggiungere la larga maggioranza degli obiettivi che ci poniamo, ma ci comportiamo ancora secondo gli schemi di una cultura adatta a un mondo passato nel quale la nostra potenza era enormemente inferiore; perciò abbiamo difficoltà a selezionare i modi di intervento e gli obiettivi congruenti con la nuova situazione in cui ci troviamo immersi.
L’immagine dell’homo faber che si impone sulla natura o sui “nemici” utilizzando al massimo tutti i mezzi di cui dispone è un modello invecchiato.
Facciamo un esempio: se è necessario collegare tra di loro due località, si ricorre praticamente sempre alla costruzione di un’arteria stradale, sulla quale correranno automobili e veicoli industriali. Le rilevanti risorse di calcolo di cui oggi disponiamo saranno così utilizzate per risolvere “di prepotenza” sia il problema della costruzione della strada sia quello della gestione del trasporto. Il più delle volte non verranno nemmeno esplorate le eventuali altre possibilità, come ad esempio la costruzione di una ferrovia, di una teleferica, e simili, che in alcuni casi permetterebbero soluzioni altrettanto se non più soddisfacenti, con costi di gestione e di impatto ambientale molto inferiori.
Insomma, la potenza di calcolo spesso viene impiegata non per comprendere meglio quello che si deve fare, ma per risolvere le difficoltà contingenti. Si rinuncia così a priori alle possibilità offerte dalle nuove forme di conoscenza.
Questo modello culturale è molto forte e si sta continuamente sviluppando: attualmente si diffonde in una versione sofisticata detta problem solving. Si tratta di individuare problemi e quindi di occuparsi uni-