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236 | XIII. I CALCOLATORI |
Fin dall’inizio, i personal computer hanno basato la loro forza sull’esistenza di un linguaggio di programmazione, il BASIC, destinato ai principianti e particolarmente facile da apprendersi. Questo linguaggio era comparso nel 1965 in una versione molto povera, ma fu ripreso e sviluppato successivamente da molte case di soft-ware, tanto che attualmente esistono decine di “dialetti” dalle potenzialità molto varie. Comunque il BASIC, nelle sue differenti versioni, ha condiviso e sostenuto il successo dei personal computer, perché fornisce uno strumento facile per scrivere programmi anche di un certo impegno.
In ogni modo la situazione si è evoluta in maniera tale da rendere abbastanza ininfluente la diffusione di un linguaggio piuttosto di un altro. All’inizio degli anni ottanta, comincia ad apparire una serie di programmi capaci di risolvere non più un certo problema, ma tutta una categoria di problemi. Ci riferiamo a programmi del tipo office automation.
Tra questi vi sono:
— i word-processor, programmi che si occupano dei problemi di scrittura, dalla realizzazione di una stampa perfetta sul piano formale, alla correzione ortografica dei testi, ecc.;
— i data-base, programmi che gestiscono in maniera molto valida tutte le attività di archiviazione: dagli indirizzari, alla contabilità, ai cataloghi del magazzino, ecc.;
— i fogli elettronici, capaci di gestire tutte le situazioni rappresentabili con relazioni matematiche, come i bilanci consuntivi e preventivi o il calcolo degli interessi;
— infine i programmi di business-grafic, che realizzano rappresentazioni grafiche sotto forma di istogrammi, diagrammi a torta, ecc., da insiemi di dati.
I programmi di office automation risolvono quasi tutte le necessità di un operatore e lo sollevano dal bi-