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3. ANALOGICO E DIGITALE 219

salgono al 1812 con le intuizioni, già ricordate, di Babbage: questi, oltre alla già citata macchina analitica, tentò di costruire una macchina che potesse fare automaticamente molti tipi diversi di calcoli: la macchina “differenziale”. Per realizzarla mise a punto molte idee fondamentali: l’idea del programma inteso come sequenza di istruzioni eseguibili, l’idea dell’utilizzo delle schede perforate come strumento per ottenere un flusso abbastanza veloce di informazioni, l’idea di un’articolazione della macchina in unità separate funzionalmente e operativamente, ecc. Partendo dallo schema da lui elaborato, lady Ada Byron, figlia del noto poeta, scrisse il primo programma per macchina da calcolo della storia: una sequenza di numeri che avrebbe permesso al futuro “calcolatore a vapore” di stabilire la serie dei numeri primi.

Purtroppo, Babbage non riuscì a realizzare la sua macchina e le sue intuizioni hanno unicamente un valore storico; più fortunato fu lord Kelvin, che, nell’ambito poliedrico delle sue attività, realizzò anche un calcolatore analogico capace di prevedere l’andamento delle maree.


3. Analogico e digitale

La distinzione tra calcolo analogico e digitale è piuttosto importante e va sottolineata: nel calcolo digitale si effettua la trasformazione in numero della grandezza considerata, e poi si opera sui numeri ottenuti; il metodo analogico, invece, prevede che si trovi una grandezza che si comporta in modo analogo a quella da analizzare, e che le operazioni vengano effettuate su questa senza ricorrere alla trasformazione numerica, se non alla fine, in fase di lettura del risultato.

Un orologio a lancette è un misuratore analogico del tempo, in quanto fornisce informazioni su un fenomeno, lo scorrere del tempo, attraverso operazioni