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214 | xii. dai pallottolieri alle calcolatrici |
L’ingegner Hollerith presenta un pantografo per la foratura delle schede (schede di cartone, aventi lo stesso formato di una banconota da un dollaro e capaci di contenere quaranta colonne, ognuna di dieci fori) e una sommatrice capace di leggere le schede forate e di eseguire automaticamente le quaranta somme necessarie. Queste sommatrici riprendono la tecnica dei telai di cui abbiamo già parlato, e che Babbage alcuni decenni prima aveva applicato alla sua macchina calcolatrice. Con queste macchine si riusci ad elaborare i risultati del censimento in un terzo del tempo impiegato dieci anni prima.
I problemi affrontati e risolti per l’ufficio del censimento da Hollerith si proponevano comunque a livello generale, in quanto lo sviluppo industriale aveva creato entità produttive che richiedevano l’elaborazione di dati e informazioni in quantità superiore alle capacità organizzative dei singoli impiegati.
Si formarono squadre di contabili preposti alla raccolta e alla conservazione delle informazioni. In questi anni, inoltre, comincia a porsi per le grandi industrie il problema di calcolare il costo complessivo degli articoli prodotti: non basta più sommare il costo della materia prima a quello della manodopera direttamente impiegata nella produzione, ma si profila la necessità di conteggiare i vari servizi: quello contabile, quello finanziario, il marketing, la pubblicità, ecc. Anche per la mano d’opera diretta, la complessità delle lavorazioni da eseguire rende difficile valutare l’apporto di ogni operaio ad ogni singolo elemento del prodotto globale.
Bisogna quindi rilevare separatamente il valore complessivo della produzione e dei costi, per poter risalire al valore di ogni pezzo. Cominciano così a porsi vari problemi di registrazione, codifica e conteggio delle varie parti del bilancio. Questo diventa anzi un aspetto essenziale per la sopravvivenza stessa delle aziende.