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7. IL MECCANICISMO E GLI AUTOMI | 197 |
7. Il meccanicismo e gli automi
La disponibilità di questi strumenti, unita all’allargamento delle possibilità economiche dovuto alla scoperta e alla colonizzazione dell’America e delle coste africane da parte delle potenze europee, portò alla comparsa di un modo di pensare che sarà all’origine dello sviluppo, a partire dal Seicento, del meccanicismo: la macchina, con la sua catena di cause ed effetti, materializzati in leve e ingranaggi disposti logicamente in vista del raggiungimento di un fine preciso, diventa un modello per la comprensione della realtà; cominciò a farsi strada l’idea che, oltre al ragionamento filosofico astratto, anche lo studio delle catene causali che portano a certi effetti costituisse una forma di conoscenza utile e costruttiva, e alle speculazioni sul “perché” finalistico di un certo fatto si affiancarono ricerche sul “perché” causale.
Esiste anche un importante aspetto del mutamento culturale avvenuto: la maggiore dignità riconosciuta alle macchine rende più accettabile l’idea che uno strumento meccanico possa eseguire compiti matematici.
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