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6. altre macchine 195

bilità, si diffusero immediatamente come strumento affidabile, di semplice manutenzione ed economico, tanto che sopravvissero per alcuni secoli: il loro limite consisteva nel fatto che non erano utilizzabili per misurare intervalli di tempo più lunghi di qualche ora. Gli orologi a bilanciere costituiscono invece la realizzazione di un’idea del tutto nuova, che si dimostrerà vincente, nella misura del tempo: esso viene scandito con il ripetersi di un evento “isocrono”, che richiede cioè sempre lo stesso tempo per svolgersi.

Queste nuove macchine avevano la stessa struttura concettuale degli attuali orologi: una parte del meccanismo forniva energia, ed era costituita da un peso che faceva girare un rullo, derivato probabilmente da vari congegni di sollevamento; una seconda parte conteneva il meccanismo dell’evento isocrono, ed era costituita da uno scappamento ad asse (la vera idea nuova); infine, una parte contava gli eventi e forniva la misurazione dello scorrere del tempo, essendo costituita da un insieme di ingranaggi che movevano le lancette. Questa parte era probabilmente derivata da congegni di demoltiplica di movimenti vari, come i mulini, i sollevatori ecc.

Scappamento a verga.