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186 xii. dai pallottolieri alle calcolatrici

“disegnabile”, che permettono di spostare dei sassolini in una serie di solchi; un altro modello di “abaco” è costituito da tavolette nelle quali i solchi sono scavati in modo permanente e nei quali vengono posti i sassolini necessari; in genere, comunque, questo tipo di strumenti usufruisce di una serie di oggetti che rimangono liberi e vanno conservati a parte, mentre le operazioni si svolgono aggiungendo o togliendo sassolini dal piano di scrittura.

Abaco.


I pallottolieri, invece, sono più moderni, le prime notizie relative alla loro esistenza risalgono al III secolo a.C.; sono costituiti da una struttura di stecche sulle quali è infilato in maniera stabile un certo quantitativo di palline forate. In questo strumento il quantitativo di “sassolini” è fisso e la posizione della pallina indica se essa sia da considerare o meno nel conteggio.

In effetti, si ha una certa differenza di organizzazione tra pallottolieri e abaci, ma sul piano logico e operativo questi due strumenti sono completamente sovrapponibili: hanno entrambi una struttura che serve a organizzare in maniera stabile un gruppo di palline, gettoni, sassolini o simili, in modo da mettere a disposizione dell’operatore una serie di “segni” materiali che indichino gli oggetti o i gruppi di oggetti su cui si opera. Questa struttura ha subito l’influenza dei diversi passi compiuti dal pensiero matematico, tra i