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2. i maya | 159 |
18 mesi di 20 giorni, ognuno con un nome specifico, e da 5 giorni senza nome che vengono aggiunti alla fine. I nomi dei giorni e dei mesi sono rappresentati sotto forma di glifi. Il nome del mese scaturisce da eventi religiosi o da fenomeni naturali; il glifo rappresenta la divinità preposta. Il numero che indica il giorno viene rappresentato con un sistema di punti e barre. I 20 giorni sono numerati da 0 a 19, sicché il giorno contrassegnato con tre puntini è in realtà il quarto giorno del mese. L’anno religioso è formato da 20 periodi o “settimane” di 13 giorni ciascuno, per un totale di 260 giorni, dopo di che il ciclo ricomincia. Ogni data viene espressa mediante la giustapposizione della data ricavata dal calendario religioso e di quella del calendario civile. Ogni 52 anni civili, se ne compiono esattamente 73 di quelli religiosi. Questo evento è celebrato in modo memorabile, perché significa la fine di un ciclo e l’inizio di un altro.
I Maya dispongono inoltre di un terzo sistema per il computo del tempo, e lo impiegano soprattutto nelle iscrizioni cronologiche. Esso ha come unità base il kin (“giorno”); le successive grandezze sono l'uinal (il mese di 20 giorni), il tun (18 mesi, cioè un anno), il katun (20 anni di 360 giorni), il baktun (400 anni), ecc. Anche queste unità di tempo sono rappresentate con glifi di vario tipo: