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138 | viii. dagli arabi agli europei |
è cominciato almeno un secolo prima per iniziativa di qualche mecenate. Nel 933, sempre a Baghdad, viene istituita un’Accademia dotata di 10.000 volumi; altre se ne fondano a Shiraz, Isfahan e Rey. Al Cairo, fondata intorno al 970, le vie principali di giorno sono riparate dal sole per mezzo di enormi tendoni, e di notte sono illuminate. Nel volgere di un secolo, la Biblioteca Reale si arricchisce di 200.000 volumi.
Anche Palermo diviene un attivo centro per la diffusione della cultura: vi sono almeno 300 insegnanti di notevoli capacità. L’attività culturale continua intensa anche dopo la conquista normanna, sebbene i primi sovrani siano analfabeti.
Cordova è un centro di cultura araba molto importante per la rinascita dell’Europa. Questa città della Spagna ha 800.000 abitanti, 600 moschee, 900 bagni pubblici e ben 70 biblioteche. Le strade sono provviste di illuminazione. A Cordova fa capo tutto il mondo finanziario europeo. L’università, la più prestigiosa in quei tempi, è frequentata da studiosi d’ogni fede. La reggia dispone di una biblioteca di 400.000 volumi.
4. La sete di sapere
I primi decenni dell’Islam si caratterizzano soprattutto per la sete di bottino. Ma quando si tratta di gestire l’amministrazione del vastissimo impero, gli Arabi si accorgono che le regole della vita tribale non sono sufficienti, e si avvalgono allora di funzionari cristiani, persiani, ecc., profondi conoscitori di sistemi amministrativi collaudati come quello greco-bizantino e quello persiano dei Sassanidi. In effetti, gli atti pubblici dell’impero continuano ad essere redatti in greco e in persiano fino agli inizi dell’VIII secolo.
Nel frattempo, schiere di studiosi provvedono a da-