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124 vii. gli indiani

7. Merci, denaro e idee

Nel corso degli ultimi due secoli prima dell’era cristiana, l’India perde la sua unità politica con lo smembramento dell’impero dei Maurya. Il fatto rilevante è che nelle regioni del Nord-ovest si formano dei regni greci. Già nel 250 a.C. la Battriana (nell’Afghanistan settentrionale) si è resa indipendente dal regno seleucide. Dopo il 200 a.C. estende il suo territorio conquistando l’alta valle dell’Indo e il Punjab. Questo regno decade intorno al 150 a.C. Ci sono stati tramandati i nomi dei re greci: Eutidemo, Demetrio e Menandro. Sotto questi sovrani ha inizio un periodo di feconda assimilazione, nel buddhismo, di una molteplicità di culti e di divinità. Intorno al 175 a.C. la Battriana si svincola dal regno di Menandro, si estende a sud fino al mare e verso l’alto Pakistan (Taxila), dando origine al regno del Gandhara, sotto Eucratide e i suoi successori. Intorno al 50 a.C. questo regno deve soccombere agli Sciti e ai Parti. Il Gandhara, con la sua collocazione in un punto nodale per le comunicazioni fra il Medio Oriente, l’India e la Cina, dà un enorme contributo agli scambi culturali fra l’Oriente e l’Occidente, in particolare nella medicina, nell’astronomia e nell’astrologia. Il tutto è sostenuto da un traffico commerciale dalle dimensioni imponenti. Anche l’arte buddhista subisce una profonda trasformazione, contemperandosi con i modi e le forme greche: è denominata “arte del Gandhara”. Neanche la religione resta estranea a questo clima di fervidi scambi: sarebbe troppo lungo enumerare le molte affinità tra il messaggio buddhista e quello cristiano.

L’espansione dell’impero cinese, iniziata nel II sec. a.C., provoca la migrazione di interi popoli. Oltre ai Parti e agli Sciti (Shaka), giungono a ondate successive i Pahlava e i Kushana. Si è ormai nell’era volgare. Il regno dei Kushana (50-240 d.C.), con capitale a Peshawar, comprende l’Afghanistan, il Pakistan e la val-