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82 iv. i greci


Inoltre, vari popoli hanno continuato a usare le lettere numerali anche dopo l’introduzione delle cifre indiane e dei sistemi di calcolo collegati.


7. I primi matematici

Con la presentazione dei Sumeri, abbiamo visto come si sia passati, dall’indicazione concreta delle quantità per mezzo di biglie, alle tacche e alle cifre cuneiformi. Nulla sappiamo invece dell’origine dei sistemi di numerazione presso i Greci. Nessuno scritto ci è pervenuto dei primi matematici famosi, come Talete e Pitagora. Quel che sappiamo, lo dobbiamo a fonti posteriori. Va precisato inoltre che i centri di studi matematici greci sono sparsi in tutti i paesi del Mediterraneo centro-orientale. Questa situazione consente ai Greci di accogliere tutto ciò che vi è di utile nelle altre culture.

La maggior parte delle date riguardanti la vita dei matematici è approssimativa e, per questo, si tralascia la distinzione fra date certe e date presunte.

TALETE. Vive a Mileto fra il 624 e il 548 a.C. Viene considerato il primo matematico e il primo dei sette saggi. Insieme agli altri filosofi di Mileto abbandona le spiegazioni mitiche dei fenomeni naturali, e sostiene che occorre cercarne leggi e principi nella natura stessa. È quello che si suol definire l’inizio di un modo di pensare scientifico. La tradizione lo vuole abile mercante e nello stesso tempo astronomo. Aristotele sosteneva con malignità che Talete fosse divenuto ricco requisendo e rivendendo i frantoi nel corso di un anno in cui la produzione di olive si preannunciava abbondante.

Si dice che si sia recato a Babilonia e in Egitto. Dai primi apprende certamente l’astronomia e alcuni concetti geometrici poi a lui attribuiti (l’angolo inscritto