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dalla terra alla luna | 97 |
da temersi qualche conflitto il quale avrebbe avuto disastrose conseguenze. Per buona ventura la prudenza e l’accortezza del presidente Barbicane scongiurarono il pericolo. Le dimostrazioni personali trovarono un derivativo nei giornali dei diversi Stati. Così fu che il New York Herald e la Tribune sostennero il Texas, mentre il Times e l'American Review difesero a spada tratta le ragioni dei deputati floridiani. I membri del Gun-Club più non sapevano a chi prestare orecchio.
Il Texas annunziavasi orgogliosamente colle sue ventisei contee, che pareva disponesse in batteria; ma la Florida rispondeva che dodici contee potevano più di ventisei in un paese sei volte più piccolo.
Il Texas vantavasi de’ suoi trecentotrentamila indigeni, ma la Florida, meno vasta, vantavasi di essere più popolata con cinquantaseimila. D’altra parte ella accusava il Texas di avere una specialità di febbri di palude, che gli sottraevano un anno per l’altro più migliaia d’abitanti. E non aveva torto.
A sua volta il Texas replicava che in fatto di febbri la Florida non aveva nulla da invidiargli, e che per lo meno era imprudenza la sua di trattare di paesi malsani gli altri, quando si aveva l’onore di possedere il vomito-negro allo stato cronico. Ed aveva ragione.
« Del resto, aggiungevano i Texiani coll’organo del New York Herald, voglionsi usare de’ riguardi ad uno Stato dove alligna il più bel cotone di tutta l’America, uno Stato che produce il miglior leccio per la costruzione delle navi, uno Stato che