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dalla terra alla luna | 91 |
sua posta, fino a spolmonarsi, poichè così gli talentava. E’ facevasi il difensore di una causa perduta anticipatamente; lo si udiva, ma non lo si ascoltava, nè egli sottrasse un solo ammiratore al presidente del Gun-Club. Questi non si pigliò nemmeno la briga di combattere gli argomenti del rivale.
Nicholl, ridotto ne’ suoi ultimi trincieramenti, e non potendo arrischiare la propria pelle, risolse di arrischiare il denaro. Propose quindi pubblicamente nell’Enquirer di Richemond una serie di scommesse così formulate ed in una proporzione crescente.
Egli volle scommettere:
1° | Che i fondi necessari all’impresa del Gun-Club non verrebbero raccolti | 1000 | dollari | ||
2° | Che l’operazione della fusione di un cannone di novecento piedi era impraticabile e non riuscirebbe | 2000 | — | ||
3° | Che sarebbe impossibile di caricare la Columbiad, e che il pirossilo piglierebbe foco da sè sotto la pressione del proiettile | 3000 | — | ||
4° | Che la Columbiad scoppierebbe al primo colpo | 4000 | — | ||
5° | Che la palla non andrebbe neppure a sei miglia, e ricadrebbe alcuni secondi dopo essere stata lanciata | 5000 | — |
Vedesi che il capitano nella sua invincibile osti-