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90 | giulio verne |
sfera terrestre! Neppure percorrerebbe otto leghe. Di più, considerando pure acquisita quella velocità, e ritenendola sufficiente, l’obice non resisterebbe alla pressione dei gaz sviluppati dall’infiammazione di un milione e seicentomila libbre di polvere, e se anche resistesse a siffatta pressione, non sopporterebbe però simile temperatura; si fonderebbe all’uscire della Columbiad e ricadrebbe in pioggia bollente sul capo degl’imprudenti spettatori.
A dispetto di questi attacchi, Barbicane non mosse ciglio, e continuò l’opera sua.
Allora Nicholl considerò la quistione sotto altri aspetti; senza parlare della sua inutilità per ogni riguardo, egli dichiarò l’esperimento assai pericoloso, e pei cittadini che autorizzassero colla loro presenza spettacolo tanto biasimevole, e per le città vicine a questo deplorevole cannone; egli fece osservare del pari che se il proiettile non raggiungesse la sua meta, risultato assolutamente impossibile, ricadrebbe evidentemente sulla terra, e che la caduta di una massa simile, moltiplicata nel quadrato della sua velocità, comprometterebbe stranamente qualche punto del globo. Laonde, in cosiffatta circostanza, e senza ledere in alcun modo i diritti di libero cittadino, correva il caso che l’intervento del governo diventava necessario, e non doveasi porre a pericolo la sicurezza di tutti pel capriccio d’un solo.
Vedasi a quale esagerazione lasciavasi portare il capitano Nicholl. Egli era il solo che fosse della sua opinione. E però nessuno fece caso delle sue malaugurate profezie. Lo si lasciò vociare a