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dalla terra alla luna | 85 |
Luna, gli è ciò che solamente un piccol numero di uomini privilegiati potrebbe vedere con gli occhi proprî. Laonde i preparativi dell’esperimento, i particolari precisi dell’esecuzione, ecco ciò che per la gran maggioranza costituiva allora tutto il vero interesse.
Nulladimeno l’attrattiva puramente scientifica dell’impresa fu di un colpo sovreccitata da un incidente.
È noto quali numerose legioni d’ammiratori e d’amici avesse il progetto di Barbicane annodati al suo autore. Tuttavia, per quanto onorifica e straordinaria si fosse, tale maggioranza non dovea però essere l’unanimità. Un solo uomo, uno solo in tutti gli Stati dell’Unione, protestò contro il tentativo del Gun-Club; egli lo assalì con violenza in ogni occasione, e la natura umana è così fatta, che Barbicane fu più sensitivo a questa opposizione di uno solo che agli applausi di tutti gli altri.
Egli però sapeva il motivo di tale antipatia, d’onde venisse tale solitaria inimicizia, perchè ella fosse personale e di vecchia data, infine in quale rivalità d’amor proprio avesse preso nascimento.
Questo nemico perseverante, il presidente del Gun-Club non lo aveva mai veduto: e per buona ventura, chè l’incontro dei due avversarî avrebbe certamente portate seco tristissime conseguenze. Questo rivale era dotto come Barbicane, altiero, audace, convinto, violento, un puro Yankee. Lo si chiamava il capitano Nicholl. Costui abitava a Filadelfia.
Nessuno ignora la lotta curiosa che corse durante la guerra federale fra il proiettile e la co-