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8 | giulio verne |
siffatta prova della sua inazione... eppure non eran già le tasche che gli mancassero!
E nessuna guerra in isperanza! disse allora il chiaro J. T. Maston, grattandosi cogli uncini il cranio di guttaperca. Non una nube sull’orizzonte, e ciò quando v’ha tanto da fare nella scienza dell’artiglieria! Io che vi parlo ho finito stamane un disegno, con piano alzato e sezione d’un mortaio destinato a mutare le leggi della guerra!
— Davvero? replicò Tom Hunter, volgendo involontariamente il pensiero all’ultimo saggio dell’onorevole J. T. Maston.
— Davvero, rispose quest’ultimo. Ma a che serviranno tanti studî riusciti con buon esito, tante difficoltà vinte? Non è un lavorare inutilmente? Pare che i popoli del nuovo mondo siansi dati la parola per vivere in pace, ed il nostro bellicoso Tribune1 giunge fino a pronosticare vicine catastrofi, dipendenti dall’accrescimento scandaloso delle popolazioni!
— Eppure, Maston, riprese il colonnello Blomsberry, in Europa si fa guerra ad ogni momento per sostenere il principio di nazionalità!
— E così?
— E così, forse, ci sarebbe qualcosa da tentare laggiù, e se si accettassero i nostri servigi...
— Ma vi pare! esclamò Bilsby. Studiare la balistica a profitto degli stranieri!
— Sarebbe sempre meglio del trascurarla affatto, rispose il colonnello.
- ↑ Il più infocato giornale abolizionista dell’Unione.