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dalla terra alla luna | 61 |
Luigi XI, un mortaio lanciava una bomba di cinquecento libbre soltanto; ma questa bomba partita dalla Bastiglia, luogo dove i pazzi rinchiudevano i saggi, andava a cadere a Charenton dove i saggi rinchiudevano i pazzi.
— Benissimo! disse J. T. Maston.
— In appresso che cosa abbiamo veduto insomma? I cannoni Armstrong lanciare palle da cinquecento libbre, e le Columbiads Rodman proiettili di mezza tonnellata! Sembra dunque che se i proiettili hanno guadagnato in portata hanno piuttosto perduto in peso. Ora, se rivolgiamo i nostri sforzi da questa parte, dobbiamo arrivare, col progresso della scienza, a decuplare il peso de’ proiettili di Maometto II e de’ cavalieri di Malta.
— È cosa evidente, aggiunse il maggiore; ma qual metallo fate conto di adoperare per il proiettile?
— Ferro fuso, semplicemente, disse il generale Morgan.
— Che! il ferro fuso! esclamò J. T. Maston con dispregio, è un metallo troppo comune per una palla destinata a recarsi nella Luna.
— Non esageriamo, mio onorevole amico, replicò Morgan, il ferro fuso basterà.
— Allora, ripigliò il maggiore Elphiston, poichè il peso della palla è in proporzione del suo volume, una palla di ferro fuso, del diametro di nove piedi, sarà ancora di un peso spaventevole!
— Sì, se è pieno; no, se è vuoto, disse Barbicane.
— Vôto? Sarà dunque un obice?