Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
56 | giulio verne |
palla da cannone da ventiquattro1: se corre ottocentomila volte meno velocemente dell’elettricità, seicentoquarantamila meno della luce, settantasei meno velocemente della Terra nel suo moto di traslazione intorno al Sole, però, al suo uscire dal cannone, supera essa la rapidità del suono2, fa duecento tese al secondo, duemila tese in dieci secondi, quattordicimila al minuto (6 leghe), ottocentoquaranta miglia all’ora (360 leghe), cioè la velocità dei punti dell’equatore nel movimento di rotazione del globo, sette milioni e trecentotrentaseimila e cinquecento miglia all’anno (3,155,760 leghe). Una palla impiegherebbe undici giorni per andare nella Luna, dodici anni per giungere al Sole, trecentosessant’anni per raggiungere Nettuno ai confini del mondo solare. Ecco ciò che farebbe questa modesta palla da cannone, l’opera delle nostre mani! Che sarà dunque allorchè, ventuplicando tal velocità, noi la lancieremo con una rapidità di sette miglia al secondo! Ah! palla superba! splendido proiettile! Mi riesce grato il pensare che sarai ricevuto lassù cogli onori dovuti ad un ambasciatore terrestre!»
La gonfia perorazione fu accolta da applausi, e J. T. Maston, commosso, sedette tra i complimenti dei suoi colleghi.
«Ed ora, disse Barbicane, che abbiamo fatto larga parte alla poesia, entriamo direttamente nella quistione.»