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confederati, ed al passaggio del Potomac una palla Rodman mandò in un mondo al certo migliore dugento quindici sudisti. Vuolsi ricordare parimente un mortaio formidabile, inventato da J. T. Maston, membro illustre e segretario perpetuo del Gun-Club, il cui risultato fu ben altrimenti micidiale, giacchè, alla scarica di prova, uccise trecentotrentasette persone - scoppiando!

Che mai aggiungere a questi numeri sì eloquenti per sè stessi? Nulla. E qui si ammetterà senza ripetere il seguente calcolo, ottenuto dallo statistico Piteairn: dividendo il numero delle vittime cadute sotto le palle di cannone, per quello dei membri del Gun-Club, trovò che ognuno di questi aveva ucciso per proprio conto una «media» di duemila e trecentosettantacinque uomini ed una frazione.

Se si considera tal cifra, riesce chiaro che l’unica preoccupazione di questa dotta società fu la distruzione dell’umanità con scopo filantropico, ed il perfezionamento delle armi da guerra considerate come istrumenti di civiltà. Era una riunione di angeli esterminatori, che del resto ritenevansi le migliori paste d’uomini che si potessero conoscere.

Si aggiunga che questi Yankees, coraggiosi a tutta prova, non si accontentarono delle formole, ma ci misero anche la pelle. Noveravansi tra essi uffiziali d’ogni grado, luogotenenti o generali, militari d’ogni età, coloro che esordivano nella carriera delle armi, coloro che invecchiavano sull’affusto. Molti rimasero sui campi di battaglia,