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48 | giulio verne |
faccia alla Terra; tuttavia, per essere esatto, vuolsi aggiungere che, per effetto di un certo ondeggiamento dal nord al sud e dall’ovest all’est, chiamato «librazione» essa lascia scorgere un poco più della metà del suo disco, e cioè i cinquantasette centesimi circa.
Allorchè gl’ignoranti ne sapevano quanto il direttore dell’Osservatorio di Cambridge sul movimento di rotazione della Luna, essi davansi molto pensiero del suo moto di rivoluzione intorno alla Terra, e venti riviste scientifiche eransi brigate subito di istruirli. Questi tali venivano allora a conoscere che il firmamento, colla sua infinità di stelle, può essere considerato come un vasto quadrante sul quale la Luna viaggia indicando l’ora vera a tutti gli abitanti della Terra! essere in questo movimento che l’astro delle notti presenta le sue diverse fasi; che la Luna è piena quando è in opposizione col Sole, cioè allora che i tre astri sono sulla stessa linea, colla Terra nel mezzo; che la Luna è nuova quand’è in congiunzione col Sole, cioè quando trovasi tra la Terra e lui; infine che la Luna è nel primo o nell’ultimo quarto quando fa col Sole o colla Terra un angolo retto di cui essa occupa il vertice.
Alcuni Yankees perspicaci ne facevano derivare la conseguenza che gli eclissi non potevano aver luogo se non nelle epoche di congiunzione od opposizione, e ragionavano a dovere. In congiunzione, la Luna può eclissare il Sole, mentre in opposizione è la Terra che può eclissarlo a sua volta, e se questi eclissi non accadono due volte