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dalla terra alla luna 47

Il movimento di rotazione è quello che crea il giorno e la notte sulla superficie della Luna; v’ha soltanto un giorno, v’ha soltanto una notte ogni mese lunare, e durano ciascuno trecentocinquantaquattro ore ed un terzo. Ma, per buona ventura, la faccia rivolta verso il globo terrestre è da lui illuminata con un’intensità uguale alla luce di quattordici lune. Quanto all’altra faccia, sempre invisibile, ha naturalmente trecentocinquantaquattro ore di una notte assoluta, temperata soltanto dalla «pallida luce che cade dalle stelle». Questo fenomeno è dovuto unicamente alla particolarità, che i movimenti di rotazione e di rivoluzione vi si compiono in un tempo rigorosamente eguale, fenomeno comune, secondo Cassini ed Herschel, ai satelliti di Giove, e molto probabilmente a tutti gli altri satelliti.

Alcuni animi ben disposti, ma un po’ restii, non comprendevano a prima giunta che, se la Luna mostrava invariabilmente la stessa faccia alla Terra durante la sua rivoluzione, gli è che nello stesso spazio di tempo faceva un giro sopra sè stessa. A coloro dicevasi: — «Andate nelle vostre sale da pranzo, e girate intorno alla tavola in modo da guardarne sempre il centro; quando la passeggiata circolare sarà finita, avrete fatto un giro sopra voi stesso, poichè il vostro occhio avrà percorso successivamente tutti i punti della sala. Ebbene! la sala è il cielo, la tavola è la Terra e la Luna siete voi!» — E se ne andavano soddisfatti del paragone.

Così dunque la Luna mostra di continuo la stessa