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32 | giulio verne |
trascurarla. Infatti, nel suo apogeo la luna è a duecentoquarantasette mila e cinquecentocinquantatre miglia (99,640 leghe di 4 chilometri), e nel suo perigeo a duegentodiciottomila e seicentocinquantasette miglia soltanto (88,010 leghe), ciò che costituisce una differenza di ventottomila e ottocentonovantacinque miglia (11,630 leghe), o più del nono dello spazio percorso. È dunque la distanza perigea della luna che vuolsi far servire di base ai calcoli.
Sulla terza domanda: Quale sarà la durata del tragitto del proiettile a cui sarà stata impressa una celerità iniziale sufficiente, e, per conseguenza, in qual momento si dovrà lanciare perchè incontri la luna in un punto determinato?
Se la palla conservasse indefinitamente la velocità iniziale di dodicimila iardi al secondo, che le sarà stata impressa alla sua partenza, non impiegherebbe che nove ore circa per giungere alla sua meta; ma siccome questa velocità iniziale andrà continuamente decrescendo, ne risulta, esaminati tutti i calcoli, che il proiettile impiegherà trecento mila secondi, e cioè ottantotto ore e venti minuti per arrivare al punto dove le attrazioni terrestre e lunare si equilibrano, e da tal punto cadrà sulla luna in cinquantamila secondi, o tredici ore, cinquantatre minuti e venti secondi. Converrà dunque di lanciarlo novantasette ore, tredici minuti e venti secondi prima dell’arrivo della luna al punto stabilito.
Sulla quarta domanda: In qual momento pre-