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dalla terra alla luna | 27 |
diversi aspetti fisici, meteorologici, economici e morali, dal punto di vista della preponderanza politica e della civiltà. Essi domandaronsi se la luna era un mondo compiuto, se più non subiva alcuna trasformazione? Rassomigliava alla terra nel tempo in cui l’atmosfera peranco non esisteva? Quale spettacolo offriva quella faccia invisibile alla sferoide terrestre? Sebbene ancor non si fosse trattato che di mandare una palla all’astro delle notti, tutti vedevano là il punto di partenza di una serie di esperienze; tutti speravano che un giorno l’America penetrerebbe gli ultimi segreti di quel disco misterioso, ed alcuni perfino mostrarono di temere che la sua conquista non turbasse di troppo l’equilibrio europeo.
Discusso il piano, non un giornale esternò un dubbio sulla sua eseguibilità; le raccolte, gli opuscoli, i foglietti, i magazines, pubblicati dalle società scientifiche, letterarie o religiose, ne fecero conoscere i vantaggi, e la Società di storia naturale di Boston, la Società americana di scienze ed arti d’Albania, la Società geografica e statistica di Nuova York, la Società filosofica americana di Filadelfia, l'Istituzione Smithoniana di Washington, mandarono in migliaia di lettere le loro felicitazioni al Gun-Club, con offerte immediate di servigi e di denaro.
E però, è lecito dirlo, non mai proposta adunò simile numero di fautori; di esitazioni, di dubbî, d’inquietudini non se ne parlò neppure. Quanto agli scherzi, alle caricature, alle canzoni che in Europa, e specialmente in Francia, avrebbero ac-