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230 | giulio verne |
diritto è ritenuta un vero capolavoro d’osservazione e di pazienza. Essa riproduceva con scrupolosa esattezza i menomi particolari della porzione dell’astro rivolto verso la Terra: montagne, valli, circhi, crateri, vette, avvallamenti vi si vedevano colle loro esatte dimensioni, la loro fedele collocazione, la loro denominazione, dai monti Doerfel e Leibnitz, la cui alta cima elevasi nella parte orientale del disco, fino al Mare frigoris, che estendesi nelle regioni circumpolari del nord.
Era dunque pe’ viaggiatori un prezioso documento, chè potevano studiare il paese prima di mettervi il piede.
Essi portavano via tre fucili e tre carabine da caccia a sistema ed a palle esplosive; inoltre polvere e piombo in grandissima quantità.
«Non si sa con chi si avrà da fare, diceva Michele Ardan. Uomini o bestie possono non aggradire niente affatto le nostre visite! Bisogna dunque pigliare le debite precauzioni.»
Del resto gl’istrumenti di difesa personale erano accompagnati da picconi, da zappe, da seghe a mano ed altri utensili, indispensabili, senza parlare delle vestimenta adatte a tutte le temperature, dal freddo delle regioni polari fino ai calori della zona torrida.
Michele Ardan avrebbe voluto aver seco un certo numero d’animali, non già una coppia d’ogni specie, perocchè non vedeva la necessità d’acclimare nella Luna i serpenti, le tigri, gli alligatori ed altre bestie nocive.
«No, e’ diceva a Barbicane, ma alcune bestie