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218 | giulio verne |
il cannocchiale dell’Osservatorio di Poulkowa in Russia, il cui oggettivo misurava quindici pollici (38 centimetri di larghezza)1; il cannocchiale dell’ottico francese Lerebours, provvisto di un oggettivo uguale al precedente, e infine il cannocchiale dell’Osservatorio di Cambridge, munito di un oggettivo del diametro di diciannove pollici (48 centimetri).
Tra i telescopi se ne conoscevano due di potenza notevole e di gigantesche proporzioni. Il primo, costruito da Herschel, era lungo trentasei piedi e possedeva uno specchio largo quattro e mezzo; esso permetteva di ottenere ingrandimenti di seimila volte. Il secondo era in Irlanda, a Birrcastle, nel parco di Parsonstown, ed apparteneva a lord Rosse. La lunghezza del suo tubo era di quarantotto piedi, la larghezza dello specchio di sei (1 metro e 93 cent.)2, ingrandiva seimila e quattrocento volte, ed era stata necessaria una grande costruzione in muratura per disporre gli apparecchi necessari alla manovra dell’istrumento, che pesava ventottomila libbre.
- ↑ È costato 80,000 rubli (320,000 franchi)
- ↑ Si è spesso udito parlar di cannocchiali di lunghezze assai più considerevoli. Uno, fra gli altri, di 300 piedi di fuoco, fu stabilito per opera di Domenico Cassini all’Osservatorio di Parigi; ma bisogna sapere che questi cannocchiali non avevano tubo. L’oggettivo era sospeso in aria col mezzo di pali, e l’osservatore, tenendo in mano l’oculare, ponevasi, più esattamente che gli fosse possibile, sul foco dell’oggettivo. Di leggieri si comprenderà quanto siffatti istrumenti fossero di malagevole uso, e la difficoltà che c’era di centrare le due lenti situate in queste condizioni.