Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/215


dalla terra alla luna 215


«Dal momento che non parto, disse il bravo artigliere, che almeno possa abitare nel proiettile otto giorni.»

Sarebbe stata una scortesia il rifiutare. Tutti annuirono. Una quantità sufficiente di clorato di potassa e di potassa caustica fu posta a sua disposizione con viveri per otto giorni; poi, stretta la mano agli amici, il 12 novembre, alle sei del mattino, dopo aver espressamente raccomandato di non aprirgli la prigione prima del venti alle sei di sera, egli si lasciò calare nel proiettile, la cui apertura fu ermeticamente chiusa.

Che avveniva durante questi otto giorni? Era impossibile saperlo. La grossezza del proiettile impediva a qualsiasi rumore di farsi udire al di fuori.

Il 20 di novembre, alle sei ore precise, fu ritirata la lastra: gli amici di J. T. Maston non potevano dire di essere perfettamente tranquilli. Ma furono tosto rinfrancati all’udir un’allegra voce mandare un ah! formidabile.

Nello stesso momento il segretario del Gun-Club apparve al vertice del cono in atteggiamento trionfale.

Era ingrassato!