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serbate nelle loro idee lasciavansi trascinare ad una grande esaltazione, ad incredibili stranezze, ogni qualvolta la Luna occupava la loro mente. Tu non credi all’influenza della Luna sulle malattie?

— Poco, rispose il presidente del Gun-Club.

— Nemmanco io ci credo; eppure la storia ha registrato fatti al certo sorprendenti. Così, per esempio, nel 1693, mentre infieriva un’epidemia, le persone morirono in maggior numero il 21 gennaio, nel momento d’un eclisse. Il celebre Bacone sveniva durante gli eclissi lunari e non ritornava in sè che dopo l’intera apparizione dell’astro. Il re Carlo VI ricadde sei volte in demenza nell’anno 1399, tanto alla luna nuova, quanto al plenilunio. Alcuni medici hanno registrato il mal caduco tra quelli che seguono le fasi della Luna. Pare che le malattie nervose soffrano spesso la sua influenza. Mead parla di un ragazzo preso dalle convulsioni quando la Luna entrava in opposizione. Gall aveva osservato che l’esaltazione delle persone deboli cresceva due volte al mese, nel tempo della luna nuova e del plenilunio. Infine, ci sono ancora mille osservazioni di questo genere sulle vertigini, le febbri maligne, i sonnambulismi, le quali mirano a provare che l’astro delle notti ha una misteriosa influenza sulle malattie terrestri.

— Ma come? perchè? domandò Barbicane.

— Perchè? ribattè Ardan. Ti darò la stessa risposta che Arago ripeteva diciannove secoli dopo Plutarco: — « Forse è perchè ciò non è vero! »

In mezzo al suo trionfo, Michele Ardan non potè