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— Infine, supponendo che tutte le difficoltà siano risolte, appianati tutti gli ostacoli, riunendo tutte le probabilità in vostro favore, ammettendo che giungiate sano e salvo nella Luna, in qual modo ne ritornereste?

— Non ritornerò! »

A questa risposta, sublime quasi per la sua semplicità, l’adunanza se ne stette muta. Ma il silenzio fu più eloquente delle grida di entusiasmo.

Lo sconosciuto ne profittò per protestare un’ultima volta.

« Vi ucciderete infallibilmente, egli esclamò, e la vostra morte, che non sarà stata che la morte di un insensato, non avrà neppur servito alla scienza!

— Continuate, mio generoso sconosciuto, che in vero i vostri pronostici mi sono graditissimi!

— Ah! questo è troppo! esclamò l’avversario dì Michele Ardan, e non so perchè continui una discussione così poco seria! Proseguite a vostro bell’agio queste pazze imprese! Non è con voi che bisogna prendersela!

— Oh! non vi pigliate soggezione.

— No! è un altro che avrà la responsabilità dei vostri atti!

— E chi dunque, di grazia? domandò Michele Ardan con voce imperiosa.

— L’ignorante che ha discusso questo tentativo, altrettanto ridicolo che impossibile! »

L’attacco era diretto. Barbicane, dal primo istante dell’intervento dello sconosciuto, faceva violenti sforzi per contenersi e divorare la propria stizza