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180 | giulio verne |
— Sì! cento, mille, rispose lo sconosciuto con violenza. O meglio, no, una sola! Per perseverare nella vostra impresa, bisogna che siate...
— Imprudente? Come mai potete trattarmi così, mentre io ho chiesto una palla cilindro-conica all’amico Barbicane, per non girare per via a mo’ di uno scoiattolo?
— Disgraziato, la spaventosa scossa vi farà in pezzi alla partenza!
— Mio caro oppositore, voi avete posto il dito sulla vera e sola difficoltà. Tuttavia, ho troppo buona opinione dell’ingegno industrioso degli Americani per credere che non giungeranno a risolverla.
— Ma il calore sviluppato dalla velocità del proiettile, attraversando gli strati d’aria?...
— Oh! le sue pareti sono grosse, e farò tanto presto a passar oltre l’atmosfera!
— Ma i viveri? l’acqua?
— Ho calcolato che posso portarne via per un anno, e la mia traversata durerà quattro giorni!
— Ma l’aria da respirare per istrada?
— Ne farò con de’ processi chimici.
— Ma la vostra caduta sulla Luna, se mai vi giungeste...
— Sarà sei volte meno rapida che una caduta sulla Terra, perocchè il peso è sei volte minore alla superficie della Luna.
— Ma sarà ancora sufficiente per farvi in pezzi!
— E chi m’impedirà di ritardare la caduta col mezzo di razzi convenientemente disposti e infiammati in tempo utile?