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178 | giulio verne |
bisogna pronunciarsi in modo assoluto contro l’esistenza di un’atmosfera sulla superficie della Luna; quest’atmosfera è assai poco densa, sottile, ma oggi la scienza ammette generalmente che esista.
— Non già sulle montagne, ribattè lo sconosciuto, che non voleva perdere una linea di terreno.
— No, ma in fondo alle valli, nè superando in altezza alcune centinaia di piedi.
— Ad ogni buon fine, fareste bene di pigliare le necessarie precauzioni, giacchè quell’aria sarà oltre ogni dire rarefatta.
— Oh! mio caro signore, ce ne sarà sempre abbastanza per un uomo solo; del resto, una volta lassù, procurerò di economizzarla più che potrò e di non respirare che nelle occasioni principali! »
Un omerico scoppio di risa rintronò nelle orecchie del misterioso interlocutore, che girò gli sguardi sull’adunanza sfidandola superbamente.
« Dunque, ripigliò Michele Ardan con fare spigliato, poichè siamo d’accordo sulla presenza di una atmosfera, eccoci costretti ad ammettere anche la presenza di una certa quantità d’acqua. È una deduzione che per conto mio mi rallegra assai. Però, gentilissimo mio oppositore, permettetemi di sottomettervi ancora un’osservazione. Noi non conosciamo che parte del disco della Luna, e se v’ha poca aria sulla faccia che ci guarda, è possibile che ve ne sia molta nella faccia opposta.
— E per qual ragione?