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176 | giulio verne |
se ammettete l’esistenza dei vulcani alla superficie della Luna.
— Vulcani spenti sì, attivi no.
— Lasciatemi credere però, e senza varcare i limiti della logica, che questi vulcani sono stati in attività durante un certo periodo!
— Quest’è certo; ma siccome potevano essi stessi fornire l’ossigeno necessario alla combustione, il fatto della loro eruzione non prova in nessuna guida la presenza di un’atmosfera lunare.
— Andiamo innanzi, riprese Michele Ardan, e lasciamo in disparte questo genere d’argomenti, per arrivare alle osservazioni dirette. Ma vi avverto che citerò dei nomi.
— Citate.
— Cito. Nel 1715, gli astronomi Louville e Halley, osservando l’eclisse del 3 maggio, videro certe fulminazioni d’una natura bizzarra. Questi lampi di luce, rapidi e spesso rinnovati, furono da essi attribuiti ad uragani che si scatenavano nell’atmosfera della Luna.
— Nel 1715, ribattè lo sconosciuto, gli astronomi Louville e Halley hanno preso per fenomeni lunari fenomeni puramente terrestri, come bolidi od altri, che si producevano nella nostra atmosfera. Ecco quanto hanno risposto i dotti all’esposizione di questo fatto, e quanto io rispondo con loro.
— Andiamo pure innanzi, soggiunse Ardan senza mostrarsi turbato. Herschel, nel 1787, non ha osservato un gran numero di punti luminosi sulla superficie della Luna?
— Certamente, ma senza dare spiegazione sul-