Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
174 | giulio verne |
— Ne conoscete di quelli che appartengono all’ultima categoria?
— Appunto. In Francia, ve n’ha uno il quale sostiene che matematicamente l’uccello non può volare, ed un altro le cui teorie dimostrano che il pesce non è fatto per vivere nell’acqua.
— Non si tratta di quelli, signore, ed io potrei citare in appoggio della mia proposta de’ nomi che voi non isconfessereste.
— Allora mettereste in grande impaccio un povero ignorante, che, del resto, non chiede di meglio che d’istruirsi.
— Perchè dunque entrate in quistioni scientifiche, se non le avete studiate? domandò lo sconosciuto con aria un po’ brutale.
— Perchè? replicò Ardan. Per la ragione che è sempre coraggioso chi non sospetta il pericolo! Io non so nulla, è vero, ma è precisamente la debolezza che costituisce la mia forza.
— La vostra debolezza va fino alla follia, esclamò lo sconosciuto con aria imbronciata.
— Eh! meglio anzi, ribattè il francese, se la mia pazzia mi conduce fino alla Luna! »
Barbicane ed i suoi colleghi mangiavansi cogli occhi quell’intruso che sì arditamente veniva a gettarsi attraverso l’impresa. Nessuno lo conosceva, ed il presidente, poco rinfrancato nelle conseguenze di una discussione posta innanzi con tanta franchezza, guardava il nuovo amico con certa trepidanza.
L’assemblea era attenta e seriamente inquieta, giacchè quella lotta aveva per risultato di richia-