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150 | giulio verne |
dicazione del bastimento sul quale il francese diceva di aver preso posto, la data stabilita pel suo prossimo arrivo, tutte queste circostanze davano alla proposta un certo carattere di verosimiglianza. Bisognava sincerarsene. In breve, le persone isolate costituirono de’ gruppi; i gruppi si condensarono sotto l’azione delle curiosità come atomi in virtù dell’attrazione molecolare, e finalmente ne risultò una folla compatta, che mosse verso l’abitazione del presidente Barbicane.
Questi, fino dall’arrivo del dispaccio, non erasi pronunciato; egli aveva lasciato esternare il parere di J. T. Maston, senza manifestare nè approvazione nè biasimo; stavasene tranquillo e proponevasi di aspettare gli avvenimenti, ma contava senza l’impazienza pubblica, e vide con occhio poco soddisfatto radunarsi sotto le sue finestre la popolazione di Tampa. Tosto mormorii e vociferazioni d’ogni sorta l’obbligarono a mostrarsi. Vedesi ch’egli aveva tutti i doveri e, per conseguenza, tutte le noie della celebrità.
Ei dunque apparve al balcone; si ristabilì il silenzio, ed un cittadino, pigliando la parola, gli fece questa domanda esplicita: il personaggio indicato nel dispaccio sotto il nome di Michele Ardan è in viaggio per l’America, sì o no?
- Signori, rispose Barbicane, io non lo so più di voi.
- Bisogna saperlo, gridarono alcune voci impazienti.
- Il tempo ce lo farà conoscere, rispose con freddezza il presidente.