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CAPITOLO XVIII.

IL PASSAGGIERO DELL’“ATLANTA”

Se questa fulminante notizia invece di volare sui fili elettrici fosse arrivata semplicemente colla posta e sotto busta suggellata, se gli impiegati francesi, irlandesi, di Terranuova, dell’America non fossero stati necessariamente in confidenza col telegrafo, Barbicane non avrebbe titubato un solo istante, avrebbe servato il silenzio per viste di prudenza, e perchè l’opera sua non ci scapitasse. Il telegramma poteva celare una mistificazione, specialmente perchè veniva da un francese. Come credere che un uomo qualunque fosse tanto audace soltanto da concepire l’idea di simile viaggio? E se quest’uomo esisteva, non era pazzo che bisognava rinchiudere in un capannotto e non in una palla da cannone?

Ma il dispaccio era conosciuto, perchè gli apparecchi di trasmissione per loro natura sono poco segreti, e la proposta di Michele Ardan già