Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
140 | giulio verne |
Stone’s-Hill era stato aperto liberamente al pubblico, e quanta fosse l’affluenza dei visitatori si può comprendere di leggeri.
Infatti, innumerevoli curiosi, accorsi da tutti i punti degli Stati Uniti, convergevano verso la Florida. La città di Tampa aveva avvantaggiato prodigiosamente durante quell’anno, consacrata per intero ai lavori del Gun-Club, ed allora contava una popolazione di centocinquantamila anime. Dopo di aver circondato il forte di Brooke in una rete di vie, essa ora prolungavasi sulla lingua di terra che separa le due rade della baja Espiritu-Santo; quartieri nuovi, piazze nuove, un intero bosco di case vedevansi ora sopra queste spiagge dianzi deserte, al calore del sole americano. Eransi costituite compagnie per l’erezione di chiese, di scuole, d’abitazioni particolari, e in meno di un anno l’estensione della città fu dieci volte maggiore.
È noto che i Yankees sono tutti commercianti; ovunque il caso li getta, dalla zona glaciale alla zona torrida, bisogna che il loro istinto per gli affari si eserciti utilmente. E però alcuni curiosi, gente venuta alla Florida all’unico scopo di seguire le operazioni del Gun-Club, lasciaronsi trascinare alle operazioni di commercio non appena ebbero messo casa a Tampa. Le navi noleggiate per il trasporto del materiale e degli operai avevano dato al porto un’attività senza pari. In breve altri bastimenti, d’ogni forma e d’ogni portata, carichi di viveri, di provvigioni, di mercanzie, salparono la baia e le due rade; vasti scrittoi d’armatori, uffici di sensali stabilironsi nella città, e le Ship -