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130 | giulio verne |
Per lui non v’era nulla di più bello, neppure nella Grecia, «ove però, ei diceva, non era mai stato.»
Il lettore si ricorderà che, nella terza sua seduta, il comitato si decise ad impiegare il ferro fuso per la Columbiad, e specialmente la ghisa greggia. Questo metallo è infatti più tenace, più duttile, più dolce, facilmente lisciabile, atto a tutte le operazioni nei lavori di getto, e, trattato col carbone fossile, è d’una qualità superiore, per quanto deve opporre molta resistenza, come cannoni, cilindri da macchina a vapore, torchi idraulici, ecc.
Ma raro è che il ferro il quale abbia subìto una sola fusione sia abbastanza omogeneo; per cui, mediante una seconda fusione, lo si depura, lo si affina, liberandolo degli ultimi depositi terrosi.
Per tal motivo, prima di essere spedito a Tampa-Town, il minerale di ferro, trattato negli alti fornelli di Goldspring e messo in contatto con carbone e silicio riscaldato ad elevata temperatura, erasi carbonato e trasformato in ghisa1. Dopo questa prima operazione, il metallo fu diretto verso Stone’s-Hille. Ma si trattava di centotrentasei milioni di lire in tanto ferro fuso, massa troppo costosa da spedirsi coi railways; il prezzo di trasporto avrebbe raddoppiato quello della materia. Parve preferibile il noleggiare delle navi a Nuova-York e caricarle di ferro fuso in barre; non ci vollero meno di sessantotto bastimenti da mille tonnellate, una vera flotta, che il 3 maggio
- ↑ Il ferro fuso trasformasi in ferro duttile coll’operazione dell’affinatura nei forni per togliergli il carbonio ed il silicio.