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50 | le allegorie. |
lunghezza dello collo e delli orecchi lo variano; pasce l’erba allo ’ndirieto, perchè ha sì lungo il labbro di sopra che, pascendo innanzi, coprirebbe l’erba. Ha le gambe d’un pezzo, per questo, quando vol dormire, s’appoggia a uno albero, e i cacciatori, intendendo il loco usato a dormire, segan quasi tutta la pianta, e, quando questo poi vi s’appoggia nel dormire, per lo sonno cade; i cacciatori così lo pigliano, e ogni altro modo di pigliarlo è vano, perchè è d’incredibile velocità nel correre.
Questo nasce in Peonia, ha còllo con clini simile al cavallo, in tutte l’altre parte è simile al toro, salvo che le sue corna sono in modo piegate indentro che non po’ cozzare, e per questo non ha altro scampo che la fuga, nella quale gitta sterco per ispazio di 400 braccia del suo corso — il quale, dove tocca, abbrucia come foco.
LXIII. — palpistrell0.3
Questo dov’è più luce, più si fa orbo, e, come più guarda il sole, più s’accieca. Pel vizio, che non po’ stare dov’è la virtù.