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44 le allegorie.


figlioli, in corpo cresciuti, straccian il ventre, e occidano la madre.

XLIX. — scorpione.1

La sciliva sputa a digiuno sopra dello scorpione, l’occide; a similitudine dell’astinenza della gola, che tolle via e occide le malattie, che da essa gola dipendano, e apr© la strada alle virtù.

L. — cocodrillo, ipocresia.2

Questo animale piglia Tomo, e subito l’uccide. Poi che l’ha morto, con lamentevole voce e molte lacrime, lo piange, e, finito il lamento, crudelmente lo divora. Cosi fa l’ipocrito, che, per ogni più lieve cosa, s’empie il viso di lagrime, mostrando un cor di tigre, e rallegrasi in cor dell’altrui male, con pietoso volto.

LI. — botta.34

La botta fugge la luce del sole, e, se pure per forza è tenuta, sgonfia tanto che s’asconde la testa in basso, e privasi d’essi razzi. Cosi fa chi è nimico della chiara e lucente virtù, che non po’, se non con insgonfiato animo, forzatamente starle davanti.

  1. Ivi, lib. Ili, cap. XXXIV, folio 41 v° e 42 r°: Del scorpione.
  2. Ivi, lib. Ili, cap. XXXV, folio 42 r°r Del crocodilo.
  3. rospo.
  4. Ivi, lib. Ili, cap. XXXVI, folio 42 v°: Del botto.