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le allegorie. | 37 |
gitta in terra in modo, con la bocca aperta, che par morta, e essi uccelli le vogliali beccaro la lingua, e essa gli piglia la testa.
XX. — bugia.1
La talpa ha li occhi molto piccioli, e sempre sta sotto terra, e tanto vive, quanto essa sta occulta, e, come viene alla luce, subito more, perchè si fa nota così la bugia.
XXI. — timore over viltà.2
La lepre sempre teme, e le foglie, che caggiano dalle piante per autunno, sempre la tengano in timore e, ’l più delle volte, in fuga.
XXII. — magnanimità.3
Il falcone non preda mai, se non l’uccelli grossi, e prima si lascierebbe morire, che si cibassi de’ piccioli, e che mangiasse carne fetida.
XXIII. — vanagloria.4
In questo vizio, si legge del pagone esserli più che altro animale sottoposto, perchè sempre contempla in nella bellezza della sua coda, quella allargando in forma di rota, e col suo grido trae a sè la vista de’ circu-