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I. — amore di virtù.1

Calendrino2 è uno uccello, il quale si dice, che essendo esso portato dinanzi a uno infermo, che se ’l detto infermo deve morire, questo uccello li volta lato, sta per lo contrario e mai lo riguarda; e, se esso infermo deve iscampare, questo uccello mai l’abbandona di vista, anzi è causa di leiarli ogni malattia.

Similmente, l’amore di virtù non guarda mai cosa vile, nè trista, anzi dimora sempre in cose oneste e virtuose, e ripatria sempre in cor gentile, a similitudine degli uccelli nelle verdi selve sopra i fioriti rami; esso dimostra più esso amore nelle avversità che nelle prosperità, facendo come lume, che più risplende, dove trova più tenebroso sito.

  1. Si veda: Fiore di virtù che tratta tutti i vitti humani, et come si deve acquistare la virtù. Venezia, 1474. Cap. I, pag. 3-4, libroricordato da Leonardo nel Codice Atlantico: folio 207 r°, e che è la fonte capitale di tutto il Bestiario del Vinci. Intorno a quest’ultimo si veda: A. Springer, Ueber den Physiologus des Leonardo da Vinci, in Berichte ùber die VerJiandlung der le. scichs. Gesell. d. Wissen. za Leipzig. Philolog.-Jiist. Classe. Leipzig, 1884. Fase. 3-4; e Goldstaub und Wendriner, Ein tosco - venezianischer Bestiarius. Halle, 1892. Pag. 240-254: Anhang zu Kap. VI ’, Exkurs iiber den Bestiarins des Leonardo da Vinci, che riavvicina al testo del manoscritto H passi di Solino, di Alberto Magno, di Ugo da San Vittore, di Vincenzo di Beauvais, del Neckam.
  2. La calandra.