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24 le favole.


XL. — sul medesimo soggetto.

Trovato il ragno uno grappolo d’uva, il quale per la sua dolcezza era molto visitato da ape e diverse qualità di mosche, li parve avere trovato loco molto comodo al suo inganno. E calatosi giù per lo suo sottile filo, e entrato nella nova abitazione, li ogni giorno, facendosi alli spiraeuli fatti dalli intervalli de’ grani dell’uva, assaltava, come ladrone, i miseri animali, che da lui non si guardavano. E passati alquanti giorni, il vendemmiatore, colta essa uva e messa con P altre, insieme con quelle fu pigiato. E cosi l’uva fu laccio e inganno dello ingannatore ragno, come delle ingannate mosche.

XLI. — traccia.

Favola della lingua morsa dai denti.

XLII. — il villano e la vite.

Vedendo il villano la utilità, che resultava dalla vite, le dette molti sostentagli da sostenerla in alto; e, preso il frutto, levo le pertiche, e quella lasciò cadere, facendo foco de’ sua sostcntaculi.