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20 | le favole. |
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XXX. — l’asino e il ghiaccio.
Addormentatosi l’asino sopra il diaccio d’un profondo lago, il suo calore dissolvè esso diaccio, e l’asino sott’acqua, a mal suo danno, si destò, e subito annegò.
XXXI. — la formica e il chicco di grano.
La formica, trovato un grano di miglio, il grano, sentendosi preso da quella, gridò: — Se mi fai tanto piacere di lasciarmi fruire il mio desiderio del nascere, io ti renderò cento me medesimi. — E così, fu fatto.
XXXII. — l’ostrica, il ratto e la gatta.
Sendo l’ostrica, insieme colli altri pesci in casa del pescatore scaricata vicino al mare, pregò il ratto, che al mare la conduca; e ’l ratto, fatto disegno di mangiarla, la fa aprire; e mordendola, questa li serra la testa e sì lo ferma: viene la gatta e l’uccide.
XXXIII. — il falcone e l’anitra.
Il falcone, non potendo sopportare con pazienzia il nascondere che fa l’anitra, fuggendosele dinanzi e entrando sotto acqua: volle, come quella, sott’acqua seguitale, e,