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18 le favole.


sono contenta di ricevere il tuo nido sopra il nascimento de’ mia rami, insieme colla tua famiglia, sanza pagamento d’alcun fitto. Allora la gazza, fatti e fermi alquanti capitoli1 di novo col salice, e massime che biscie o faine sopra sè mai non accettassi; alzata la coda e bassato la testa, e gittatasi dal ramo, rendè il suo peso all’ali. E quelle battendo sopra la fuggitiva aria, ora qua, ora in là curiosamente col timon della coda dirizzandosi, pervenne a una zucca, e con bel saluto, e alquante bone parole, impetrò le dimandate semenze. E condottele al salice, fu con lieta cera ricevuta; e raspato alquanto co’ piè il terreno vicino al salice, col becco, in cerchio a esso, essi grani piantò. Li quali, in brieve tempo, crescendo, cominciò, collo accrescimento e aprimento de’ sua rami, a occupare tutti i rami del salice, e colle sue gran foglie a torle la bellezza del sole e del cielo. E, non bastando tanto male seguendo2 le zucche minciò, per disconcio peso, a tirare le cime de’ teneri rami inver la terra, con istrane torture e disagio di quelli. Allora scotendosi e indarno crollandosi, per fare da sè

  1. patti.
  2. venute in seguito, nate e cresciute.