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16 | le favole. |
buco. - Alle quali parole, il muro, mosso a compassione, fu costretto ricettarla nel loco, ov’era caduta. E in fra poco tempo la noce cominciò aprirsi, e mettere le radici infra le fessure delle pietre, e que e a ai gare, e gittare i rami fori della sua caverna; e quegli, in breve, levati sopra lo edilizio, e ingrossatele ritorte radici, comincio aprire i muri, e cacciare le antiche pietre de’ loro vecchi lochi. Allora il muro tardi e indarno pianse la cagione del suo danno,, e in brieve aperto, rovino gran parte delle sue membra.
XXVI. — il salice e la zucca.
Il misero salice, trovandosi non potere fruire il piacere di vedere i sua sottili rami fare over condurre alla desiderata grandezza e drizzarsi al cielo, per cagione delia vite e di qualunque pianta li era vicina, sempre egli era storpiato e diramato e guasto: e raccolti in se tutti li spinti, e con quelli apre e spalanca le porte alla imaginazione; e stando in continua cogitazione, e ricercando con quella l’universo delle mante, con quale di quelle esso co legare si potessi, che non avessi bisogno deil aiuto de’ sua legami; e stando alquanto in questa