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111 Secondo Anassagora, ogni cosa nel mondo è composta da una somma di componenti della stessa natura dell’intero, chiamati da lui stesso ffirspfxara (Fr. 1, 3, 6 [4]): questi principi ultimi si trovano sparsi da per tutto, sempre eguali a se stessi, ed entrano nella composizione di ogni essere inorganico e organico. Si veda Zeller, Gesch. der Philosophie der Griechen. I, pag. 875-885. Le medesime espressioni del frammento di Leonardo si trovano nel De umbris idearum, Berlino, 1868, pag. 28, del Bruno, e risalgono probabilmente a Lucrezio, De rerum natura, lib. I, v. 830 e segg.
112 Si veda: Roberto Valturio, De re militari . Parigi, 1534. Pag. 4, donde è tratto il frammento.
113 Le notizie su queste costumanze dei selvaggi sono state tratte dal Mandavilla, Tractato de le più maravigliose cosse e più notabili che si trovano in le parti del mondo. Milano, 1480, folio 1 4 r°: «e se sono grassi di subito li mangiano, e se sono magri li fano ingrassare.» L’opera del Platina qui citata è il De la honesta voluptate et valetudine et de li obsonij. Venezia, 1487, ricordata nel Codice Atlantico con le parole: De onesta voluptà, folio 207 r°.
114 II codice, nel quale si trova questo frammento, contiene, quasi esclusivamente, note intorno al trattato Di luce ed ombra. Il cavallo, di cui qui si parla, è il modello per la statua equestre a Francesco Sforza.