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nardo combatte nel frammento LXII è l’arbitraria estensione della legge al di là di ogni esperienza e di ogni possibilità di natura, è la tendenza ingenita in certe menti irrequiete di dar forma metafisica alle leggi fisiche, di applicare la vuota astrattezza del termine in infinito alla natura manifestantesi nello spazio e nel tempo finito.
100 II frammento è stato compiutamente frainteso dal Ravaisson, per la sostituzione della parola frate alla parola fructo, che si trova realmente nel manoscritto. (Les ma nuscrits de Léonard de Vinci . Manuscrits F et I de la bibliotJièque de VInstitut. Paris, 1889. F, folio 72 v°.)
101 Leonardo ha tradotto questo passo parola a parola dalla Prospettiva di Giovanni Pecckham (* 1292). Si veda in fatti: Prospectiva communis domini Johanni Archiepischopi Cantuariensis fratris ordinum mino rum. Milano, s. d., folio a, 2.
102 Secondo le dottrine aristoteliche, era concesso alla mente umana di conoscere la natura dei quattro elementi terra, acqua, aria e fuoco, risultanti dalla varia mescolanza del grave col leggero, dell’umido col secco, principi ultimi componenti la molteplice varietà delle cose. Si veda Aristotile, De costo. Lib. IV, cap. 4. — Leonardo ne ^a qui la possibilità di conoscere la natura de ’li elementi, che compongono la realtà esterni; come altrove (Codice Atlantico, folio 79 r°, pag. 187) aveva negato, a somiglianza lei