Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/441

tempo di’ io t’ ho veduto legato a questa arme: perchè non ti disleghi, avendo le mani disciolte e possiedi libertà ? — Al quale co¬ stui rispose: — questa è cosa non tua, anzi è vecchia. — Questi, sentendosi mordere, ri¬ spose : — io ti conosco sapere si poche cose in questo mondo, eh1 io credevo che ogni divulgata cosa a te fusai per nova. — XI. — FACEZIA AD UN VANTATORE. Uno disputando, e vantandosi di saper fare molti vari e belli giochi, un altro de’ cir¬ costanti disse : — io so fare uno gioco, il quale farà trarre le brache a chi a me parrà. — Il primo vantatore, trovandosi sanza bra ¬ che: — che no, disse, che a me non le farai trarre ! E vadane un paro di calze. — Il pro¬ ponitore d’esso gioco, accettato lo ’nvito, impronto * più para di brache, e trassele nel volto al mettitore delle calze, e vinse il pegno. XII. — RISPOSTA AD UN MOTTO. Uno disse a un suo conoscente: — tu hai tutti li occhi trasmutati in istrane coloro. — Quello li rispose intervenirli spesso: — ma