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LE FACEZIE. I. — DI UN FRATE AD UN MERCANTE. Usano i frati minori, a certi tempi, alcune loro quaresime, nelle quali essi non man¬ giano carne ne’ lor conventi; ma in viaggio, perchè essi vivono di limosino, hanno li¬ cenzia di mangiare ciò che è posto loro innanzi. Onde, abbattendosi, in detti viaggi, una coppia d’essi frati a un’osteria, in com¬ pagnia d’ un certo mercantuolo, il quale, essendo a una medesima mensa, alla quale non fu portato, per la povertà dell’osteria, altro che un pollastro cotto; onde esso mer¬ cantuolo, vedendo questo essere poco per lui, si volse a essi frati, e disse: — se io ho ben di ricordo, voi non mangiate in tali dì ne’ vostri conventi d’alcuna maniera di carne. — Alle quali parole i frati furono costretti, per la lor regola, sanza altre cavillazoni, a dire ciò essere la verità : onde il mercan-