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i i> >< iéV <rìi ///i r < É^^étéwigtJWI •' V' 336 I PAESI E LE FIGURE. 10 vidi già in Firenze uno sordo acci¬ dentale, il quale se tu li parlavi forte, lui non ti intendea, e parlando piano, sanza suono di voce, lui t’ intendea solo per lo menar delle labbra. Or mi potresti dir: — non mena le labbra uno, che parla forte, come piano? e menandole l’uno come l’al¬ tro, non sarà inteso l’altro come l’uno? — A questa parte io lascio dare la sentenza alla sperienza: fa parlare uno piano e poi forte, e pon mente le labbra. II. — AVVERTIMENTO AL PITTORE. Poni mente per le strade, sul fare della sera, i volti d’ omini e donne, quando è cat¬ tivo tempo, quanta grazia e dolcezza si vede in loro ! III. — LA PITTURA DEVE MOSTRARE LA PASSIONE' DELLA FIGURA DIPINTA. 11 bono pittore ha da dipingere due cose principali, cioè l’ omo e il concetto della mente sua. Il primo è facile, il secondo dif¬ ficile, perchè s’ ha a figurare con gesti e movimenti delle membra, e questo è da es¬ sere imparato dalli muti, che meglio 1 fan¬ no, che alcun’ altra sorte di omini.