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332 I PAESI E LE FIGURE. In prima fummo assaliti e combattuti dall’ impeto e furore de’ venti, e a questo s’ aggiunsero le ruine delli gran monti di neve, i quali hanno ripieno tutte queste valli e conquassato gran parte della nostra città. E, non si contentando di questo, la for¬ tuna, con subiti diluvi d’acque, ebbe a som¬ mergere tutta la parte bassa di questa città; oltre di questo s’ aggiunse una sùbita piog¬ gia, anzi ruinosa tempesta piena d’ acqua, rabbia, fango e pietre, insieme avviluppate con radici, sterpi e ciocchi di varie piante, e ogni cosa scorrendo per l’aria, discendea sopra di noi ; e in ultimo uno incendio di fuoco parea condotto non che da’ venti, ma da diecimila diavoli, che ’l portassino, il quale ha abbruciato e disfatto tutto questo paese, e ancora non vi è cessato. E que’ pochi, che siamo restati, siamo rimasti con tanto sbigottimento e tanta paura che appena, come balordi, abbiamo -ardire di parlare l’uno coll’altro. Avendo abbandonato ogni nostra cura, ci stiamo in¬ sieme uniti in certe ruine di chiese, insieme misti maschi e femmine, piccoli e grandi, 41 modo di torme di capre. I vicini per pietà ci hanno soccorso di vettovaglie, i quali eran prima nostri nimici, e se non fusse